Il Fotografo Cazzone

Una mattina ti svegli e ti accorgi di avere un'idea. Una di quelle virali, potenti, che non fai in tempo a filtrare col raziocinio che già hanno messo radici.

Maledici quel giorno addietro in cui, aprendo l'armadio per prendere una cosa che neanche ricordi che fosse, ti è caduto l'occhio sulla borsa grigia che custodisce un costoso cimelio: la tua macchina fotografica.
Un colosso comprato quando avevi più soldi, e che hai usato poche volte proprio perchè pesa un quintale.

Il senso di colpa è rimasto in agguato per mesi, ormai anni... ed ora ha deciso di coglierti di sorpresa per metterti in testa l'idea di "uscire a fare un po' di foto". Il tuo inconscio t'ha fregato, ed ora devi trovare il sistema di soddisfarlo.

Siccome l'ultima volta che sei uscito per conto tuo ti sei rotto le scatole (e ti sei sentito un po' coglione), decidi di chiamare l'amico che condivide la tua stessa maledizione passione.

Quando vi ritrovate all'appuntamento si avvicina e ti dice quasi con l'imbarazzo di chi ha fatto cadere un vaso di porcellana:
"Ho portato un amico..." 
"Un... amicO?" sottolinei quella vocale finale un po' perchè speravi che fosse diversa, un po' perchè avresti voluto passare il pomeriggio in "intimità".
"Si, lo conosci. E' fotografo anche lui."

E da lontano lo vedi arrivare.
Procede a passo lungo e spavaldo, con un sorrisetto ebete guardandosi attorno come se cercasse qualche ammiratore nella strada deserta. Attorno a lui una borsa disumana, che gli accentua l'andatura ondeggiante, e quando si avvicina, vedendo che il suo viso sta cambiando colore, capisci che è anche incredibilmente pesante.

Il Fotografo Cazzone lo riconosci immediatamente da come ti guarda, come se ti dicesse "io ce l'ho più grosso del tuo" ed ovviamente non sta parlando del birillino che ha in mezzo alle gambe. Per lui essere dotato vuol dire avere ottiche stabilizzate, lenti apocromatiche e filtri polarizzati che rendono la sua attrezzatura assolutamente performante e inarrivabile.
Ogni volta che estrae un nuovo componente dalla sua borsa non resiste alla tentazione di mostrartelo, quasi vorrebbe passartelo sotto al naso, per farti sentire il profumo che emana.
Si diverte ad accarezzare gli zoom per poi provocargli voluminose erezioni. Non ti sorprenderesti nel vederlo leccare i propri strumenti per eccitarsi.

Il problema del Fotografo Cazzone, contrariamente a quanto si pensi, non è l'abilità fotografica.
Infatti è anche preparato in materia, ed è anche capace di fare buone fotografie. Ma come ogni buon maschietto si rincoglionisce di fronte ad una passera, egli non si controlla nel momento in cui può far brillare il proprio ego, e commette errori da principiante.

Comprato un rullino economico di una marca sconosciuta, lo inserisce nel corpo ostentando sicurezza e rapidità, e senza essersi accertato del corretto posizionamento dei dentini nella perforazione, esegue... Uno? No... Due? Macchè... Ben TRE scatti al buio per star tranquillo che non venga un fotogramma tagliato a metà.
Certo, sia mai che ti capitasse una foto mezza bruciata in un rullino fatto di merda.

Ci si dirige in un posticino per eseguire qualche scatto, una collinetta che si affaccia su una suggestiva panoramica della città, e il Fotografo Cazzone prepara il suo show migliore.

Il Sole è da poco tramontato, quindi c'è poca luce per una ripresa a mano libera... ma se si è dotati di cavalletto, di luce ce n'è eccome!
Ovviamente egli si è portato non solo il cavalletto, ma anche l'interruttore flessibile, perchè ricordatevi che lo scopo non è fare buone foto, ma essere figo. E dato che fa figo mostrare un obiettivo bello grosso, montiamo su un tele, anche se stiamo immortalando un paesaggio.
"Adesso mi faccio tutto il tramonto!" certo, col Sole ormai bello che sceso alle tue spalle ed una ripresa ravvicinata su quattro case che sembri un paparazzo di una rivista da parrucchiere.

Seleziona la posa B (se non la conoscete, è la modalità in cui si trattiene l'otturatore aperto per quanto tempo volete), si accende una sigaretta e assume una posizione pseudo-figa, gambe leggermente divaricate e mano in tasca, da buon Cazzone.

Quindi preme l'interruttore del flessibile.
Passa qualche secondo, da una sbirciata fugace all'orologio, aspira una boccata dalla sua "siga" e ne fa uscire il fumo senza curarsi se passa di fronte all'obiettivo. Darà quel retrogusto di affumicato all'istantanea.
Infine rilascia l'interruttore.
"Quanto tempo gli hai dato?" chiedi.
"20-30 secondi..." con quella smorfia di noncuranza, perchè lui è figo, lui SA, lui DOMINA IL TEMPO.

Lo guardi con tenerezza, perchè tu SAI quello che è accaduto.
Sai che, secondo la Regola del 16 (regola fotografica in cui, considerando un tempo quello più vicino alla sensibilità ASA della pellicola, si utilizza l'apertura di diaframma f16 con Sole alto e cielo sereno), in una situazione del genere sarebbe stato sufficiente mantenere il tempo suggerito dalla sensibilità e aprire il diaframma a f4 per avere un'esposizione corretta.
E se proprio avessi avuto il dubbio ti sarebbe bastato allungare il tempo di esposizione, passando, per dire, da 1/250 a 1/125.
Oppure, se volevi tenere un diaframma chiuso, potevi calcolare l'accoppiamento ed arrivare a 1/30 o 1/15 e usare comunque un cavalletto.

Quell'altro, per fare il figo, ha tenuto aperto il pozzo per 20-30 secondi. Che vuoi che sia uno scarto di appena 10 secondi?

Il bello è che il Fotografo Cazzone si chiama Cazzone e non Stupido, e quindi lui sa benissimo di aver fatto una minchiata. Era tutto secondo i piani, non avrebbe certamente sprecato una buon negativo o diapositiva. E sapendolo, chiuderà la sua macchina in un cassetto e si dimenticherà di quel rullino da quattro soldi, non ci spenderà neanche i soldi per svilupparlo.
Il suo unico scopo è stato quello di pavoneggiarsi della propria attrezzatura con chi ha una misera reflex tutta manuale con un unica ottica, ma che nella sua semplicità sa essere dignitosa.

Il mondo è pieno di Cazzoni purtroppo, e l'errore più grosso è quello di affrontarli di petto, perchè ci si rode il fegato e non si risolve nulla.
L'unica cosa saggia da fare è non interferire, aspettare che siano loro stessi a mostrare la propria mediocrità. Anche il Cazzone migliore non dura in eterno: può essere ammirato per qualche settimana, per qualche mese... forse anche per qualche anno, ma alla fine le cose vengono fuori e la sua importanza si scioglie come neve al Sole.

Guardiamoli con compassione, perchè se uno è convinto che per essere ammirato dagli altri deve fare il Cazzone, è come essere convinti che palpare il sedere ad una ragazza che non conosci sia un gesto di galanteria.


2 commenti:

  1. Non potevi raccontare episodio più esilarante e descrizione migliore del Fotografo Cazzone... Troppe volte ho avuto a che farci ed è esattamente così! bellissimo articolo

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    1. Grazie! :)
      Il bello di questo personaggi è che diventano così maldestramente comici... purtroppo non tutti riescono a cogliere tutte le sfumature (un po' come qualche battuta estremamente criptica).

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