La mia più grande Passione

Giorni fa stavo spulciando un social network dedicato ai videogames, e mi imbatto in qualcosa che che cattura la mia attenzione.
Visualizzo il profilo di un utente e leggo quanto segue:
"Mi chiamo Giannino Piropiro, ho un età compresa tra i 12 e 42 anni, e la mia più grande passione sono i videogames."

Non riesco a distogliere lo sguardo da questa presentazione. Ho bisogno di rileggerla, come se volessi trovarne un senso. O meglio, il senso è abbastanza chiaro, ma quella frase mi disturba.
"... la mia più grande passione sono i videogames."
Avete notato anche voi qualcosa di strano?
"... LA MIA PIU' GRANDE PASSIONE..."

Ci siete riusciti? Facciamo un rapido esempio per aiutarvi:
"Il mio passatempo preferito sono i videogames."
"La mia più grande passione sono i videogames."

Tra le due frasi è piuttosto evidente un messaggio completamente diverso.
Tranquilli, non sto cercando di rifilarvi uno strampalato corso di grammatica (tra l'altro di dubbia attendibilità), adesso arrivo al nocciolo della questione.

Avrei voluto interloquire con questo utente e chiederli, anche con un po' di spocchia:
"Ma tu, lo sai cos'é una passione?"

Per quanto reputi i videogames un passatempo molto bello e gratificante, definirlo "passione" mi sembra un pelino esagerato. Dall'esempio, potete leggere voi stessi che c'è una bella differenza tra "passatempo" e "passione".
La Passione (si, quella con la P maiuscola) è qualcosa di viscerale, che ti travolge, che si nutre dei tuoi stessi desideri e che coltivi per anni o addirittura per tutta la vita.
Non a caso si mette passione quando si ama una donna (o un uomo), non sarebbe certo molto carino dire alla propria metà "Tu sei il mio più grande passatempo". Scatenereste un equivoco piuttosto grave.

Ma spostiamo l'argomento, sennò sembra che voglia prendere di mira i videogiochi (una pratica piuttosto diffusa ultimamente):
"Il mio più grande passatempo è la cucina."
"La mia più grande passione è la cucina."
Esatto, visto che va di moda seguire programmi di cucina vari e diventare grandi chef e pasticcieri, vi beccate l'arte culinaria.

Nonostante abbia volutamente aggiunto l'aggettivo superlativo "più grande" è abbastanza palese la differenza nel pronunciare queste due frasi.
E immaginatevi di trovarvi di fronte uno dei giudici di Master Chef mentre dite che la vostra PIU' GRANDE PASSIONE è cucinare.

Il vostro interlocutore pluristellato griderebbe "AH!" mentre incrocia le braccia e vi trafigge con uno sguardo di ghiaccio. Ed in quegli occhi leggerete:
"Tu credi di avere Passione? Tu pensi che perchè sai cucinare un piatto di pasta o un pezzo di carne credi di sapere cosa sia avere PASSIONE per questo lavoro? Avere AMORE per il cibo? Avere la CURIOSITA' per sperimentare e creare ed allo stesso tempo l'UMILTA' di sapere che ogni giorno puoi ancora imparare?"

Discorso applicabile a moltissimi altri campi, non trovate?

Quando ero più piccolo, avevo una grande passione per il fumetto. Non sto usando la parola a sproposito, era proprio una vera Passione, di quelle forti e travolgenti.
Leggevo molti fumetti, spaziando tra diversi generi, compresi saggi e manuali sull'argomento.
Adoravo la narrazione per immagini, mi sono "battuto", seppure con pochi mezzi, per la valorizzazione del fumetto come forma artistica, al punto da presentare la mia tesi di laurea su uno degli autori che più mi ha appassionato, il grande Go Nagai.
Esattamente, ho discusso di fronte alla commissione di Mazinga Z e di Devilman.

Desideravo molto diventare fumettista, riempivo quaderni di storie (più o meno belle), studiavo, mi esercitavo... e soprattutto sognavo.

Infine cosa è successo?
Beh... forse questa mia passione non è stata sufficientemente potente.
Gli ostacoli che mi si sono presentati lungo la strada sono stati più difficili del previsto, e il prezzo per superarli sarebbe stato molto più alto del desiderio di raggiungere la meta.
Detto molto volgarmente, mi sono fatto due conti ed ho capito che non sarebbe stata una strada felice.
Io non reputo una sconfitta saper rinunciare ad una strada che non puoi percorrere. Chiaramente per amore si possono fare tante cose, ma credo che sia un gesto di responsabilità sapersi fermare.

Quello che però vorrei farvi capire, è che c'è stato un forte desiderio, c'è stato un lavoro ed un percorso (per quanto incompleto) che mi ha certamente arricchito. Ho amato il fumetto, ma come tutte le storie d'amore non è impossibile che possano finire... o almeno, ridimensionarsi un po'.

Ma torniamo all'inizio, abbandonando questa (spero!) interessante divagazione. Torniamo al nostro utente con la Grande Passione per i Videogiochi.
Sicuramente quando l'ha scritto non si è fatto il mio stesso pippone, e non sarà certo l'ultima persona ad usare il termine "passione" in vari contesti senza preoccuparsene più di tanto.

Però vorrei che a questo concetto venisse data la giusta importanza, che alla domanda "qual'è la tua più grande passione" segua una risposta ben ponderata. Perchè stiamo dicendo che cosa amiamo, che cosa ci riempe la vita e quindi ci definisce come individui.

In poche parole, stiamo dicendo chi siamo.


Lo Chef Incazzoso

Sono passati ormai due anni dal giorno in cui decidesti di prendere in mano l'attività di un anziano signore ormai stanco e desideroso di prendersi una pausa.
Ti piaceva il ristorante che ti ha venduto, e ricordi che hai pensato distintamente "io potrei fare di meglio" ogni volta che ci passavi una serata.
Ti rendi conto solo ora di quanto sei stato superbo ed incauto in quella valutazione.

I clienti scarseggiano, i pochi che vengono trattengono a stento smorfie preoccupanti, come se avessero mangiato nella discarica del porto, e quando li saluti dicendo "Arrivederci" speri di cogliere un qualche segnale che ti illuda che tu possa rivedere ancora le loro facce.
Ti dicono "Si, si, ci vediamo ALLA PROSSIMA" ma quando ti sei visto fare il gesto dell'ombrello poco prima di vederli salire in macchina, ti assale il vago sospetto che, forse forse, una prossima volta non ci sarà.

"Ma quale sarà mai il problema? La nostra cucina è OTTIMA!" ma poi ti viene il dubbio che l'ultimo topo morto che hai trovato nel congelatore non aveva una bella faccia...

I tuoi clienti hanno forse un gusto che tu non comprendi?
Nel tuo staff c'è qualcuno che ti sta sabotando?
O forse hai semplicemente sbagliato tutto è dovresti chiudere tutto e lasciare che si occupi di cibo chi davvero sa farlo? Non come te, che fino a due anni prima facevi il corriere ed hai deciso di aprire un ristorante per "cambiare aria".
Purtroppo anche chiudere sarebbe un problema, sommerso come sei dai debiti.

Ma proprio nel momento del bisogno, nella notte più profonda, nessun malvagio ristorante rimarrà senza aiuto! Il cielo di rabbuia di colpo preparandosi alla tempesta, le nubi si aggrovigliano in un gigantesco turbine ed un fulmine scoppia nel parcheggio.
Dal fumo si alza una figura dalle sembianze umane. Thor? Terminator?
Macchè... è appena giunto lo Chef Incazzoso, che udite le tue preghiere si prepara a sodomizzarti ad aiutarti a risollevare le sorti della tua attività di ristorazione!

"Oh, Chef Incazzoso! Fai di me ciò che vuoi!" ed egli ti molla un destro che neanche Mike Tyson negli anni 80 ne sarebbe stato capace.
"Cominciamo bene!" dici mentre ti rialzi.

"Chiedo scusa, il viaggio è sempre un po' stressante" dice mentre si ricompone rapidamente, infilandosi la solita giacca bianca "allora... qual'è il problema?"
"Beh, non ci sono clienti!"
"E vorrei ben dire!" esclama mentre si guarda attorno "Quest'arredamento è raccapricciante!" fa una smorfia di disgusto mentre prende i piatti decorati appesi alle pareti.
"Si beh... l'arredamento in effetti è un po'... vecchio..."
"VECCHIO??? Persino mia nonna lo troverebbe vecchio.... ED E' MORTA!!!!" così dicendo rimette il piatto dove lo ha preso.

"Almeno la cucina com'è?"
"Uhm... dire... OTTIMA!" menti sapendo di mentire.
"Perfetto! Non vedo l'ora di assaggiare qualcosa!" che tradotto significa "Adesso sono cazzi tuoi!"

Lo Chef Incazzoso è noto per avere un'autentico campionario di insulti e sbeffeggiamenti per ogni tipo di schifezze pietanze che gli vengono offerte. E' talmente originale che circola la leggenda che alcuni grandi chef cucinino porcherie di proposito per ascoltare che diavolo possa inventarsi.
Oltre ai più banali "che schifo""sembra merda""sembra vomito", egli ci delizia con metafore ricercate che ben sanno rendere l'idea di quello che sta assaggiando come "sembra un pannolino sporco" oppure, di fronte un pizza con Nutella, pensare che "è finita la carta igienica, e qualcuno si è pulito il sedere con la mia pizza!"

Memore di questi risultati, decidi di raccomandarti con il tuo capocuoco.
"Oh... vedi che la c'è lo Chef Incazzoso... vedi di non farlo incazzare!" (appunto)
"See, vabbè... ma tanto sta roba che famo da magnà è bbona!" dice mentre si scaccola.
"Che Dio ci aiuti..." no, non è una suora a dirlo.

Di fronte alle pietanze, lo Chef Incazzoso adotta un metodo scientifico ancora avvolto nel mistero: viviseziona (letteralmente) il cibo che ha di fronte scomponendolo in più parti. Fruga negli spaghetti alla carbonara dapprima con gli strumenti (forchetta e coltello).
"Per la miseria, ma quante uova ci sono qua dentro?" lo senti dal retro del bancone, distante almeno quindici metri.

Non ritenendo sufficiente il suo esame, infila due dita all'interno del groviglio di maccheroni, estraendo un dadino di pancetta. Lo osserva e lo ciancica sotto ai denti.
"Mmmm... è molliccio, ed anche un po' gommoso... è sicuramente congelato."
Dopo averlo fatto cadere con disgusto sul piatto chiama il cameriere "Ehi tu! Si, tu, proprio tu! Vieni un po' qua..."
Il cameriere trema di paura mentre si avvicina.
"Dimmi un po'.... questa pancetta... è FRESCA o CONGELATA?"
Gli altri camerieri e tu stesso assistete alla scena drammatica. Il tuo caposala sta pregando con un rosario in mano. Che cosa risponderà ora il poveretto?
"I-io.... n-n-non lo so..."
"Potresti andare ad informarti, PER CORTESIA?"
Il povero cameriere si allontana goffamente e si dirige in cucina dove il capocuoco non sembra farsi tanti problemi.
"Ahò, ma chennesò, me pare ch'era congialata, ma te dije ch'è fresca sennò rompe er cazzo!"

Il cameriere torna al cospetto dello Chef Incazzoso che ne nel frattempo è in piedi a braccia incrociate.
"L-lo chef dice... che è f-fresca!"
"CHECCOSAAAAA!!!!" l'impeto d'ira dello Chef è inarrestabile e deve rovesciare almeno 18 tavoli per calmarsi. Siccome il ristorante ne conta solo 16, ha bisogno di rovesciare anche il banco del bar e di defenestrare un cameriere a caso.
"SE QUESTA FOTTUTA PANCETTA E' FRESCA IO SONO MICKEY FOTTUTO MOUSE!!! VOGLIO PARLARE IMMEDIATAMENTE COL FOTTUTO CAPOCUOCO!"

Una volta fatta irruzione in cucina lo Chef Incazzoso non ha dubbi: gli basta udire "Ahò, ma vvole questo?" per decidere che il capocuoco deve essere eliminato.
"ALLORA CE L'AVETE LA PANCETTA! QUESTA E' FRESCA DI GIORNATA!!!"
Dopo neanche 30 secondi del povero capocuoco non è rimasta che una dadolata di carne e grasso.
"D'ora in poi solo ingredienti FRESCHISSIMI!" e aguzza l'occhio su un cameriere piuttosto robusto.

Dopo una settimana, tra eliminazione di personale incompetente, pulizie approfondite di un locale lercio di decenni, smaltimento di ingredienti diventati ormai scorie tossiche radioattive e soprattutto del tuo lavaggio del cervello, povero proprietario ormai in balia degli eventi, lo Chef Incazzoso emette soddisfatto la sua sentenza finale.

L'unico modo per salvare il ristorante è dargli fuoco!

E di fronte al gigantesco falò purificatore, di fronte al quale lo Chef si esibisce in una strana danza propiziatoria, tu assisti con serena tranquillità, pensando che alla fine facendolo apparire come incidente potresti rimetterci meno di quanto pensavi. Non fai caso alle lacrime che ti rigano le guance.

"Ma era il mio sogno..." sibila la tua coscienza con alito di vita. Ma ci pensa lo Chef Incazzoso ad ucciderla definitivamente colpendoti con forza ed esclamando:
"BASTA CAZZATE!"


Il Fotografo Cazzone

Una mattina ti svegli e ti accorgi di avere un'idea. Una di quelle virali, potenti, che non fai in tempo a filtrare col raziocinio che già hanno messo radici.

Maledici quel giorno addietro in cui, aprendo l'armadio per prendere una cosa che neanche ricordi che fosse, ti è caduto l'occhio sulla borsa grigia che custodisce un costoso cimelio: la tua macchina fotografica.
Un colosso comprato quando avevi più soldi, e che hai usato poche volte proprio perchè pesa un quintale.

Il senso di colpa è rimasto in agguato per mesi, ormai anni... ed ora ha deciso di coglierti di sorpresa per metterti in testa l'idea di "uscire a fare un po' di foto". Il tuo inconscio t'ha fregato, ed ora devi trovare il sistema di soddisfarlo.

Siccome l'ultima volta che sei uscito per conto tuo ti sei rotto le scatole (e ti sei sentito un po' coglione), decidi di chiamare l'amico che condivide la tua stessa maledizione passione.

Quando vi ritrovate all'appuntamento si avvicina e ti dice quasi con l'imbarazzo di chi ha fatto cadere un vaso di porcellana:
"Ho portato un amico..." 
"Un... amicO?" sottolinei quella vocale finale un po' perchè speravi che fosse diversa, un po' perchè avresti voluto passare il pomeriggio in "intimità".
"Si, lo conosci. E' fotografo anche lui."

E da lontano lo vedi arrivare.
Procede a passo lungo e spavaldo, con un sorrisetto ebete guardandosi attorno come se cercasse qualche ammiratore nella strada deserta. Attorno a lui una borsa disumana, che gli accentua l'andatura ondeggiante, e quando si avvicina, vedendo che il suo viso sta cambiando colore, capisci che è anche incredibilmente pesante.

Il Fotografo Cazzone lo riconosci immediatamente da come ti guarda, come se ti dicesse "io ce l'ho più grosso del tuo" ed ovviamente non sta parlando del birillino che ha in mezzo alle gambe. Per lui essere dotato vuol dire avere ottiche stabilizzate, lenti apocromatiche e filtri polarizzati che rendono la sua attrezzatura assolutamente performante e inarrivabile.
Ogni volta che estrae un nuovo componente dalla sua borsa non resiste alla tentazione di mostrartelo, quasi vorrebbe passartelo sotto al naso, per farti sentire il profumo che emana.
Si diverte ad accarezzare gli zoom per poi provocargli voluminose erezioni. Non ti sorprenderesti nel vederlo leccare i propri strumenti per eccitarsi.

Il problema del Fotografo Cazzone, contrariamente a quanto si pensi, non è l'abilità fotografica.
Infatti è anche preparato in materia, ed è anche capace di fare buone fotografie. Ma come ogni buon maschietto si rincoglionisce di fronte ad una passera, egli non si controlla nel momento in cui può far brillare il proprio ego, e commette errori da principiante.

Comprato un rullino economico di una marca sconosciuta, lo inserisce nel corpo ostentando sicurezza e rapidità, e senza essersi accertato del corretto posizionamento dei dentini nella perforazione, esegue... Uno? No... Due? Macchè... Ben TRE scatti al buio per star tranquillo che non venga un fotogramma tagliato a metà.
Certo, sia mai che ti capitasse una foto mezza bruciata in un rullino fatto di merda.

Ci si dirige in un posticino per eseguire qualche scatto, una collinetta che si affaccia su una suggestiva panoramica della città, e il Fotografo Cazzone prepara il suo show migliore.

Il Sole è da poco tramontato, quindi c'è poca luce per una ripresa a mano libera... ma se si è dotati di cavalletto, di luce ce n'è eccome!
Ovviamente egli si è portato non solo il cavalletto, ma anche l'interruttore flessibile, perchè ricordatevi che lo scopo non è fare buone foto, ma essere figo. E dato che fa figo mostrare un obiettivo bello grosso, montiamo su un tele, anche se stiamo immortalando un paesaggio.
"Adesso mi faccio tutto il tramonto!" certo, col Sole ormai bello che sceso alle tue spalle ed una ripresa ravvicinata su quattro case che sembri un paparazzo di una rivista da parrucchiere.

Seleziona la posa B (se non la conoscete, è la modalità in cui si trattiene l'otturatore aperto per quanto tempo volete), si accende una sigaretta e assume una posizione pseudo-figa, gambe leggermente divaricate e mano in tasca, da buon Cazzone.

Quindi preme l'interruttore del flessibile.
Passa qualche secondo, da una sbirciata fugace all'orologio, aspira una boccata dalla sua "siga" e ne fa uscire il fumo senza curarsi se passa di fronte all'obiettivo. Darà quel retrogusto di affumicato all'istantanea.
Infine rilascia l'interruttore.
"Quanto tempo gli hai dato?" chiedi.
"20-30 secondi..." con quella smorfia di noncuranza, perchè lui è figo, lui SA, lui DOMINA IL TEMPO.

Lo guardi con tenerezza, perchè tu SAI quello che è accaduto.
Sai che, secondo la Regola del 16 (regola fotografica in cui, considerando un tempo quello più vicino alla sensibilità ASA della pellicola, si utilizza l'apertura di diaframma f16 con Sole alto e cielo sereno), in una situazione del genere sarebbe stato sufficiente mantenere il tempo suggerito dalla sensibilità e aprire il diaframma a f4 per avere un'esposizione corretta.
E se proprio avessi avuto il dubbio ti sarebbe bastato allungare il tempo di esposizione, passando, per dire, da 1/250 a 1/125.
Oppure, se volevi tenere un diaframma chiuso, potevi calcolare l'accoppiamento ed arrivare a 1/30 o 1/15 e usare comunque un cavalletto.

Quell'altro, per fare il figo, ha tenuto aperto il pozzo per 20-30 secondi. Che vuoi che sia uno scarto di appena 10 secondi?

Il bello è che il Fotografo Cazzone si chiama Cazzone e non Stupido, e quindi lui sa benissimo di aver fatto una minchiata. Era tutto secondo i piani, non avrebbe certamente sprecato una buon negativo o diapositiva. E sapendolo, chiuderà la sua macchina in un cassetto e si dimenticherà di quel rullino da quattro soldi, non ci spenderà neanche i soldi per svilupparlo.
Il suo unico scopo è stato quello di pavoneggiarsi della propria attrezzatura con chi ha una misera reflex tutta manuale con un unica ottica, ma che nella sua semplicità sa essere dignitosa.

Il mondo è pieno di Cazzoni purtroppo, e l'errore più grosso è quello di affrontarli di petto, perchè ci si rode il fegato e non si risolve nulla.
L'unica cosa saggia da fare è non interferire, aspettare che siano loro stessi a mostrare la propria mediocrità. Anche il Cazzone migliore non dura in eterno: può essere ammirato per qualche settimana, per qualche mese... forse anche per qualche anno, ma alla fine le cose vengono fuori e la sua importanza si scioglie come neve al Sole.

Guardiamoli con compassione, perchè se uno è convinto che per essere ammirato dagli altri deve fare il Cazzone, è come essere convinti che palpare il sedere ad una ragazza che non conosci sia un gesto di galanteria.