Pescegatto

Un giorno come un altro.
Cazzeggi su una chat su internet, leggendo distrattamente i messaggi nella "stanza" e ti annoiano tutti. Così decidi di scorrere la lista dei membri che la popolano e di contattarne qualcuno con un messaggio privato.
Così, "tanto per".
E "tanto per" la persona dall'altra parte decide di risponderti e iniziate chattare, parlando di quanto è noiosa questa chat. Dopo esservi sincerati a vicenda di pensarla alla stessa maniera, decidi di chiedere qualcosa di più personale. L'altra persona fa altrettanto.

Trovi questa conversazione particolarmente piacevole, e quando ti chiede un contatto un po' più "consistente" dai l'indirizzo di Facebook. Bastano pochi secondi per veder arrivare una richiesta di amicizia dal tuo interlocutore, e così "vi spostate" in luogo più adatto alla chiacchiera privata.
Un po' quello che succederebbe nella vita di tutti i giorni, quando incontri una persona in un pub o in una discoteca, senti che ci può essere qualcosa di interessante da dirsi e decidi di farlo in un luogo più appartato, al riparo dalla confusione.

Passano i giorni, che diventano settimane. Quindi mesi.
Dal primo giorno che hai conosciuto questa persona senti che sta diventando importante, che vorresti condividere più cose. Non ti bastano più le quattro fotografie che ti ha inviato, così chiedi di poter videochattare su Skype.
"Non ho Skype, e poi la mia linea internet va di merda." ti dice, e tu non hai motivo per pensare che possa mentire. Del resto sai bene che non tutti hanno una linea sufficientemente stabile e veloce.

Però d'un tratto ti si insinua il dubbio: e se la persona che hai di fronte non fosse quella che dice di essere? E se in tutto questo tempo avessi parlato con qualcuno dall'aspetto completamente diverso? Persino di un sesso differente?
Chiedi così di potervi sentire almeno al telefono, "perchè ho voglia di sapere com'è la tua voce" dici quasi per giustificarti.
"Adesso non posso" ti dice. Ma non ti dice neanche quando potresti.
"Ora devo andare" e ti saluta frettolosamente in chat.

Da questo punto in poi, la nostra storia potrebbe continuare con una richiesta di aiuto. Una richiesta rivolta a degli investigatori un po' fuori dal comune, che in questi anni stanno conducendo un programma su Mtv a mio avviso tra i più interessanti ed efficaci nel momento.

Si chiama Catfish.
In gergo, si tratta di una persona che assume un'identità alternativa nei social network. Parola che ha anche dato nome al programma televisivo, come credo abbiate già capito.

Nev e Max ascoltano storie non molto diverse da quelle che vi ho appena descritto, in cui una persona intraprende una relazione (o più semplicemente un'amicizia speciale) con qualcuno che teme non sia chi dice di essere.

Catfish è fenomenale dal punto di vista del coinvolgimento: un tema molto attuale e che potrebbe potenzialmente capitare a chiunque abbia un contatto di qualsiasi tipo su un social network. Una trasmissione capace di mettere a nudo tutte le debolezze di un'intera generazione di ragazzi.

Nel guardare le puntate della serie, si sono visti casi più strani e disparati (nonchè disperati): dalla ragazza che si finge modella magrissima ma che in realtà pesa 3 volte tanto, all'illuminato che pretende di "smascherare" gli uomini traditori impersonando belle gnocche, a ragazze che si fingono ragazzi per adescare potenziali concorrenti di una fiamma comune. O ancora chi si finge un altro per "finire in TV".
Ma i migliori sono gli omosessuali che si fingono etero del sesso opposto per incontrare, appunto chi desidera davvero. Vorrei chiedere loro solo una cosa: "ma non ti sei mai chiesto come potesse andare a finire questa storia?"

Di fronte ad una puntata qualsiasi di Catfish chiunque penserebbe "ma come ti viene in mente di comportarti in questo modo, di NON DIRE questo, NON DIRE quello..." è un classico, è una reazione talmente frequente che sembra studiata a tavolino dagli autori.
"No, ma... il mio aspetto, il mio lavoro, la mia vita... solo quelle erano bugie. I miei sentimenti in realtà ERANO VERI!" commovente, davvero. Come se ammettere, presi con le spalle al muro, di aver detto alcune bugie rivela automaticamente che altre informazioni erano vere.

Ma la scoperta del falso non è la conclusione della vicenda. E' l'inizio.

La menzogna è un punto di partenza per scavare verso i motivi che l'hanno scatenata, e vengono fuori struggenti e drammatiche insicurezze. Storie di ragazzi obesi che odiano il proprio corpo, omosessuali cresciuti con la vergogna di essere "sbagliati" per le proprie famiglie.
Storie di chi, per combattere la propria insicurezza, ha finito per costruircisi una muraglia per separarsi ancora di più dal mondo esterno, così doloroso e spietato.

Purtroppo la morale di tutto è che la paura di essere accettati provoca non solo danni a noi stessi, ma anche alle persone che abbiamo intorno, e l'unica conclusione a questa storia è sempre qualcosa di amaro.

Il protagonista (o la protagonista) della nostra storia potrebbe semplicemente essere caduto vittima dello scherzo un po' pesante di un burlone, oppure aver incontrato una persona che non accetta il proprio aspetto.
La conclusione di questa storia potreste averlo scritto voi stessi qualche tempo fa o state per farlo.

E voi che finale avete vissuto?


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